Metodo VTA e stabilità alberature

L’analisi fitostatica delle alberature viene condotta attraverso il protocollo VTA, elaborato da Claus Mattheck, e sviluppata attraverso la successione di diverse fasi tecniche e decisionali.

In particolare la situazione biomeccanica di un albero è lo scopo finale di una valutazione di stabilità. L’albero deve essere descritto nei suoi apparati sia in termini quantitativi che in termini qualitativi prestando attenzione al rischio di schianto o cedimenti, deve essere inequivocabilmente identificabile e oggetto di raccolta di dati storici per comprendere lo sviluppo.IMG_2781

Di conseguenza si procede all’analisi visiva dove viene analizzato l’albero nei suoi diversi apparati (radici, colletto, fusto, castello e chioma) e i possibili punti critici. Durante l’analisi visiva possono essere utilizzati diversi attrezzi come martello in gomma, sgorbie, aste graduate, binocolo ecc per analizzare alcune criticità.

Qualora si ritenga di dover indagare meglio alcune criticità riscontrate attraverso l’analisi visiva si ricorre all’analisi strumentale che viene fatta con diversi strumenti atti a valutare lo stato di salute del legno. Le strumentazioni più utilizzate per le analisi sono le seguenti: martello elettronico ad impulsi e il resistograph.

Una volta completata l’analisi viene redatta una relazione da parte del tecnico dove viene attribuita una classe di propensione al cedimento come stabilito dalla nuova classificazione definita dalla S.I.A. (Società Italiana di Arboricoltura) che riportiamo di seguito.

Classe Definizione
A Trascurabile Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, non manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a cinque anni.
B Bassa Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti lievi, riscontrabili con il controllo visivo ed a giudizio del tecnico con indagini strumentali, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero non si sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a tre anni. L’eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico.
C Moderata Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali*. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a due anni. L’eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico. Questa avrà comunque una cadenza temporale non superiore a due anni. Per questi soggetti il tecnico incaricato può progettare un insieme di interventi colturali finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e, qualora realizzati, potrà modificare la classe di pericolosità dell’albero.

* É ammessa una valutazione analitica documentata.

C/D Elevata Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo  visivo e di norma con indagini strumentali*. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia drasticamente ridotto. Per questi soggetti il tecnico incaricato deve assolutamente indicare dettagliatamente un insieme di interventi colturali. Tali interventi devono essere finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e devono essere compatibili con le buone pratiche arboricolturali. Qualora realizzati, il tecnico valuterà la possibilità di modificare la classe di pericolosità dell’albero. Nell’impossibilità di effettuare i suddetti interventi l’albero è da collocare tra i soggetti di classe D.

* È ammessa una valutazione analitica documentata.

D Estrema Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ormai, quindi, esaurito. Per questi soggetti, le cui prospettive future sono gravemente compromesse, ogni intervento di riduzione del livello di pericolosità risulterebbe insufficiente o realizzabile solo con tecniche contrarie alla buona pratica dell’arboricoltura. Le piante appartenenti a questa classe devono, quindi, essere abbattute.

 

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